mercoledì 30 novembre 2011

Genesis - Calling All Stations


Un disco ben realizzato, per alcuni migliore del precedente e il nuovo arrivato Ray Wilson risulta un cantante digeribile. Tuttavia l'assenza di Phil Collins si fa sentire soprattutto nella fase live del progetto e il successo del disco resta arginato alla sola Europa, con circa tre milioni di copie vendute. Il nuovo cantante viene scelto quando buona parte dei brani sono stati già scritti: di ispirazione banksiana sono sicuramente 'Congo' (primo singolo), 'Alien Afternoon', 'The Dividing Line' e 'There Must Be Some Other Way' mentre la title-track, 'Shipwrecked' (secondo singolo) e 'Not About Us' nascono da idee di Mike Rutherford.


Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Calling_All_Stations

Link: http://ul.to/wfpmnfk2

Genesis - Live


Genesis were persuaded by their label, Charisma Records, to release Genesis Live as a budget-priced title to mark time while the band recorded Selling England by the Pound in mid-1973. (Contractual obligations to Charisma's North American distributor, Buddah Records, may also have been a factor, as Charisma would move its distribution to Atlantic Records shortly before Selling England's release.)
The tracks on the album were recorded at De Montfort Hall, Leicester, England, on 25 February 1973 except for "Return of the Giant Hogweed", which was recorded at the Free Trade Hall in Manchester, England on the previous day, when the band was touring in support of Foxtrot.[3] These recordings were originally made by the US radio show King Biscuit Flower Hour, although they were never broadcast.
A remastered version was released on CD in 1994 by Virgin in Europe and Atlantic in the U.S. and Canada.
A live recording of "Supper's Ready" from the Foxtrot tour was never officially released, but a recording of the song from the following year's tour was released on 1998's 4-CD boxed set, Genesis Archive 1967-75. However, Gabriel re-recorded some of his vocals before allowing release.
A handful of early radio promotional double-LP test pressings by Philips/ Phonogram Int. B.V. (actually PolyGram at the time) were created which included a 23-minute version of "Supper's Ready" from the Leicester show. This pressing's running order was 1-3-5-"Supper's Ready"-2-6 and included between-song patter by Gabriel. Whether this test pressing was intended to be released as the actual album is unknown. In any event, "Supper's Ready" was not included, even though a photograph taken during a live performance of "Supper's Ready" (with Gabriel donning the "Magog" mask) was used for the front cover.


Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Genesis_Live

Link: http://ul.to/jiv2y98c

Genesis - Seconds Out


Seconds Out contiene brani registrati durante due concerti tenuti a Parigi durante il tour del 1977. In questo doppio album le canzoni sono equamente suddivise fra quelle degli ultimi due dischi, A Trick of the Tail e Wind and Wuthering (i primi senza Peter Gabriel), e la produzione "classica" precedente (una intera facciata è occupata da Supper's Ready).
Phil Collins si cimenta nel ruolo di cantante e performer a tempo pieno. Sul palco oltre alla sua batteria c'è quella dell'americano Chester Thompson che regge tutte le parti lasciate da Collins quando questi è impegnato come cantante, mentre in alcune parti strumentali i due batteristi suonano insieme. La presenza di Bill Bruford alla batteria accanto a Collins nel finale di The Cinema Show è dovuta al fatto che la registrazione è tratta dal tour precedente del 1976 seguito al lancio di A Trick of the Tail, il primo dopo l'abbandono di Gabriel. Ritroveremo alcuni brani tratti da questo tour nel quarto lato dal vivo dell'edizione britannica di Three Sides Live (uscito nel 1982).
L'uso della doppia batteria ed alcuni arrangiamenti molto energici risentono dell'influenza jazz-rock, dovuta soprattutto all'impegno parallelo di Collins con il gruppo Brand-X. Tuttavia nei lavori in studio, a partire dal successivo ...And then there were three..., il gruppo inizierà un nuovo corso musicale tendente al pop-rock e sempre più distaccato dai complessi lavori precedenti.
Dopo la tournée durante la quale fu inciso Seconds Out Steve Hackett abbandonò il gruppo. Il suo abbandono, avvenuto durante il missaggio finale del disco, ne condiziona in parte la riuscita. Difatti, nonostante il suono eccellente, le parti di chitarra tendono ad essere in ombra rispetto agli altri strumenti.


Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Seconds_Out

Link: http://ul.to/dtvkc8w4

Genesis - Tree Side Live


Il titolo di questo album viene dall'originale uscita del doppio LP in Nord America ed Europa che conteneva tre lati di materiale dal vivo del tour del 1981 a sostegno del loro album Abacab, e un quarto lato di tracce in studio, tre delle quali formano l'EP uscito in inghilterra 3 X 3 e due B-Sides dell'album Duke. Nella versione inglese, invece, il quarto lato presenta delle canzoni registrate durante i live precedenti. "Paperlate", a sua volta dal 3 X 3 EP, è diventato un Top 10 in UK e ha avuto un piccolo successo degli Stati Uniti. A causa dell'inclusione di questi brani, Three Sides Live, pur essendo un album dal vivo, è considerato un album essenziale da molti appassionati.
Alla metà del 1982, dopo il suo rilascio, Three Sides Live ha raggiunto il # 2 nel Regno Unito e il # 10 negli Stati Uniti.
Come Seconds Out, l'album dal vivo che l'ha preceduto, Three Sides Live documenta della fine di un altro periodo importante per l'evoluzione della band. Concentrandosi soprattutto su materiale proveniente da Duke e Abacab, comprese le grandi sezioni della Duke Suite, per le prime due parti, la terza parte contiene ciò che era diventato il fulcro dei loro ultimi tour, il medley di "In The Cage". Sostituzione del loro pezzo principale precedente, "Supper's Ready", il medley di "In The Cage" univa insieme il brano "In The Cage" (da The Lamb Lies Down on Broadway), con uno strumentale da "The Cinema Show" e qualche brano da Wind and Wuthering e ancora da "The Lamb". Da qui la canzone poi lentamente confluiva in "Afterglow", producendo un medley che durava oltre 15 minuti e serviva a soddisfare molti dei vecchi fan della band. Come una raccolta dei più popolari assoli del tastierista Tony Banks, questo medley, che in maniera evoluta si può ascoltare fino ai concerti dei giorni nostri, riassume i punti di forza dei Genesis come 'musicisti'.
Il 'quarto' lato in studio, invece, era disponibile solo per il rilascio americano (e mai più ristampato negli Stati Uniti come parte di un album), conteneva cinque canzoni che non hanno trovato posto su "Duke" e "Abacab". "Paperlate", che apre il quarto lato, è stato un'ottima radio hit. "You Might Recall" è una canzone che descrive l'amore non corrisposto. Secondo Tony Banks nel 2007 sulla ristampa del CD e DVD di Abacab, "You Might Recall" era destinato a comparire su Abacab, ma Ahmet Ertegün, il fondatore dell'Atlantic Records, suggerì alla band di lasciare la canzone fuori dal disco a favore dei più bizzarro "Who Dunnit?". "Me and Virgil" ha un rilassato, quasi campagnolo, sentore che ha permesso al gruppo di esplorare i temi della famiglia rurale, in una maniera simile a Collins solista nel brano "The Roof is Leaking". "Evidence of Autumn" ricrea le atmosfere dei giorni di Wind & Wuthering, e "Open Door" è una tranquilla ballata che riporta indietro ai giorni di "More Fool Me" (da Selling England by the Pound), la prima incisione da prima voce di Collins.
Nel 1994, Three Sides Live è stato rimasterizzato nell'edizione internazionale in tutto il mondo, cancellando la prima versione USA. Quattro dei cinque pezzi in studio saranno poi pubblicati nel 2000 nel Genesis Archive 2: 1976–1992 Box Set (tutte, tranne "Me and Virgil"), e tutti e cinque i brani sono stati inseriti sul bonus disc del box set Genesis 1976-1982.


Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Three_Sides_Live

Link: http://ul.to/11z0fbl3

Tutto l'amore del mondo


Matteo Marini è un trentenne impiegato presso la Magic Planet Book, per cui redige pagine sugli antichi pecorini del Molise e altre delizie nazionali. Deciso a cancellare il debito della madre e un padre che ha dimenticato di crescerlo per girare il mondo, Matteo accetta di scrivere una guida sui luoghi romantici del Vecchio Continente. Scostante in amore e poco avvezzo ai sentimenti, si accompagna in giro per l'Europa con un fotografo cialtrone che ha allargato la compagnia a Valentina, ragazza intraprendente conosciuta in rete, e ad Anna, laureata da un giorno e prossima al matrimonio. Viaggiatore per lavoro e innamorato per caso, Matteo capitolerà sotto i dardi romantici di Anna, correggendone il destino e costruendo un'inedita geografia del cuore.
Trasposizione di “InterRail”, pièce teatrale di Massimiliano Bruno, Tutto l'amore del mondo è una commedia sull'innamorarsi, dove tutto va come dovrebbe andare o come canone romantico vorrebbe. Per Matteo, Anna, Ruben e Valentina, innocuo quartetto in viaggio per l'Europa e dentro un racconto di formazione lezioso, il rischio fatale è l'amore, corteggiato “prima dell'alba” e consumato “dopo il tramonto”. Acquistato un biglietto di corsa semplice e lanciata lungo i binari e dentro le capitali dei paesi comunitari, la commedia romantica dell'esordiente Riccardo Grandi arranca dietro all'inesorabile e fisiologico soddisfacimento delle previsioni: l'instaurarsi di una relazione al tempo stesso attrattiva e repulsiva, il prevalere dell'attrazione sulla repulsione, il colpo di coda con rigurgiti di cariche repulsive (i nobili sentimenti degli amanti si corrompono nel confronto con le asprezze della realtà: un padre avido per Anna, un padre negligente per Matteo), fino all'assestamento finale e la neutralizzazione degli elementi esecrabili.
Le decifrabili logiche del cuore provvederanno a innamorare infine i protagonisti, facendo tabula rasa delle rispettive convinzioni e spingendoli verso l'altare. Incerta di tono e debole di stile, Tutto l'amore del mondo adotta la formula del road movie intraprendendo un viaggio sentimentale da cui si riemerge segnati e modificati. Formatosi come regista di pubblicità e di video musicali, Riccardo Grandi non si lascia però condizionare dai suoi trascorsi se non per una certa labilità nella struttura unitaria del film, che si presenta come un insieme di scene risolte in sé. Questa intenzione ben asseconda la sceneggiatura che prevede un percorso a tappe, ognuna delle quali è carica di avvenimenti che si sommeranno e completeranno nell'epilogo risolutivo, dislocando il desiderio del quartetto adulto rispetto ai loro sogni di bambini.
Ricalcando Closer, la commedia interpretata e prodotta da Nicolas Vaporidis chiude sull'elegante snellezza di Ana Morariu mentre avanza ondeggiando lieve e sorride a un'altra vita e a un attore che non ha mai trovato la magia e la capacità di essere creduto prima che ammirato.


Fonte: http://www.mymovies.it/film/2010/tuttolamoredelmondo/

Link: Part 1
Link: Part 2

Lucio Battisti - Amore non amore


Registrato e completato già nel novembre del 1970, venne pubblicato con un consistente ritardo dalla casa discografica, che preferì sfruttare canzoni più semplici e di più sicuro successo, pubblicando la raccolta Emozioni nel dicembre dello stesso anno. Il numero di catalogo di Amore e non amore infatti è inferiore a quello di Emozioni.
Il 33 giri venne concepito come un concept album basato sul tema dell'amore:
« Con Amore e non amore basta il titolo: amore e non amore. C'erano due discorsi in contrapposizione: un discorso di amore, che era rappresentato da tutti i brani per l'orchestra, e poi c'era un discorso di non amore […] e proprio da questa contrapposizione stridente nasce questo long playing. »
(Mogol, 1971[2])
La spaccatura dell'album tra la parte dedicata all'amore e quella dedicata al non amore è evidente dall'alternanza di quattro brani cantati (non amore) con altri quattro strumentali (amore): questi ultimi sono caratterizzati da titoli lunghissimi (ideati da Mogol), a guisa del titolo di un quadro; va notato inoltre l'orientamento rock and roll dei brani dedicati al non amore e quello più progressive rock di quelli dedicati all'amore.
Alcuni brani paiono essere incisi in presa diretta: ne è una prova Dio mio no dove, verso la fine del pezzo, si sente la voce di Battisti chiedere a Dario Baldan Bembo l'assolo di organo (urla tre volte "Baldan!"), e poi a pochi secondi dal termine, dire a tutti i musicisti "Batto quattro e finiamo".
Tra i musicisti che partecipano al disco, i componenti de I Quelli, che l'anno successivo cambieranno il nome in Premiata Forneria Marconi.


Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Amore_e_non_amore

Link: http://ul.to/fhm1r44p

Lucio Battisti - Lucio Battisti




L'album contiene 12 brani, tra cui canzoni precedentemente cedute ad altri cantanti ora reinterpretate da Battisti (è il caso di 29 settembre e Nel cuore, nell'anima, interpretate già nel 1967 dagli Equipe 84) e canzoni già uscite in singoli pubblicati dal 1966 in poi (come Un'avventura del gennaio 1969 e Balla Linda del 1968). L'unica differenza di queste ultime rispetto alla versione edita su singolo è il fatto che qui la registrazione sia stereofonica mentre i singoli erano monofonici; la versione di Per una lira contenuta in questo album differisce nell'arrangiamento da quella pubblicata nel 1966.


Link: http://ul.to/tkpmizbu

martedì 29 novembre 2011

Img2icns


In passato abbiamo spesso parlato di semplici programmi per creare icone, così da poter cambiare il look dei nostro amati Mac. Oggi parleremo di un’altra piccola applicazione che in due clic ci permetterà di creare splendide icone personalizzate, così da rendere ancor più uniche e speciale le Scrivanie dei nostri già splendidi Mac.
Il programma in questione é Img2icns, sviluppato dalla italiana Shiny Frog, che nonostante l’anglofono nome, ha sede a Parma.


Link: http://ul.to/ym597wk2

General relativity for mathematicians - Sachs R.K., Wu H


Link: http://ul.to/fjm0p4wo

Introduction to Riemann surfaces - Springer George


Link: http://ul.to/qqh9m5os

Foundations of differentiable manifolds and Lie groups - WARNER F.W.


Foundations of Differentiable Manifolds and Lie Groups gives a clear, detailed, and careful development of the basic facts on manifold theory and Lie Groups. It includes differentiable manifolds, tensors and differentiable forms. Lie groups and homogenous spaces, integration on manifolds, and in addition provides a proof of the de Rham theorem via sheaf cohomology theory, and develops the local theory of elliptic operators culminating in a proof of the Hodge theorem. Those interested in any of the diverse areas of mathematics requiring the notion of a differentiable manifold will find this beginning graduate-level text extremely useful. TOC:1: Manifolds. 2: Tensor and Differential Forms. 3: Lie Groups. 4: Integration on Manifolds. 5: Sheaves, Cohomology, and the De Rahm Theorem. 6: The Hodge Theorem.


Link: http://ul.to/tp60w1uk

Differential Forms, A Complement To Vector Calculus - Steven H. Weintraub


Link: http://ul.to/jn1qutq2

lunedì 28 novembre 2011

Introduction To Modern Statistical Mechanics - Chandler


Link: http://ul.to/d8yy4qp0

Statistical Mechanics - Huang


Link: http://ul.to/r11wd1io

Fisica 2 - Halliday


Link: http://ul.to/a1n7xvxq

Fisica 1 - Halliday


Link: http://ul.to/fz5rqaj3

Solid State Physics - Ashcroft, Neil W, Mermin, David N



Link: http://ul.to/wxrjwwle

Feynman Lectures on Physics Volumes 1,2,3


Link: http://ul.to/on5ui8ys

Thor


Figlio primogenito del potente Odino, Thor è destinato a salire al trono di Asgard ma la sua foga e il desiderio di affermarsi in battaglia lo spingono ad un'azione avventata che, non fosse per l'intervento salvifico del padre, rischia di mettere a repentaglio la pace e la sicurezza del suo regno. Affranto per la delusione procuratagli dall'inadeguatezza del figlio Odino decide di scagliarlo sulla Terra, privato dei suoi poteri e impossibilitato ad usare Mjolnir, il suo micidiale maglio. Almeno fino a che non sarà in grado di usarlo con giudizio.
Caduto nel nostro mondo il dio nordico si imbatte, nel vero senso della parola, in un gruppo di ricercatori che indagano i curiosi eventi atmosferici che hanno luogo nel New Mexico e in particolare in un'astrofisica dal sorriso facile. Intanto nel regno di Asgard il fratello Loki approfitta di un malessere del padre per salire al trono.
Atteso con la curiosità che merita l'ingresso nel mondo delle pellicole commerciali e fracassone di un regista e attore noto al cinema per i suoi adattamenti shakespeariani, Kenneth Branagh conferma l'idea preconcetta che pubblico (e probabilmente produzione) avevano di lui. Il suo Thor attinge a piene mani da diverse mitologie shakespeariane, dalla lotta per la successione, agli intrighi di palazzo, dall'uccisione del regnante da parte di un familiare fino all'amore proibito tra due amanti appartenenti a mondi separati. Come previsto tra simili argomenti il regista si muove con agilità, ma quando l'epica delle relazioni nel mondo dei nobili deve necessariamente tramutarsi (vista la tipologia di film) in grande epica d'azione, il film mostra tutte le sue debolezze.
Se infatti nel mondo di Asgard il mito trova, sebbene a fatica, una dimensione filmica propria, sulla Terra il film funziona molto meno, incastrato com'è in un New Mexico edwoodiano dal sapore anni '50 che calza male l'occasione. A questo si aggiunga che l'alchimia tra il gigantesco (e solo per questo azzeccato) Chris Hemsworth e la minuta scienziata Natalie Portman, interessante proprio per la lontananza fisica, sulla pellicola non si realizza mai del tutto e il loro rapporto è trattato con sbrigativa banalità, per andare a concentrarsi il prima possibile sulla rapida frustrazione del desiderio d'unione dei due.
Di contro la parte che dovrebbe beneficiare da questa contrazione, quella d'azione fantascientifica, è messa in piedi con uno stile che ricorda i film anni ‘90 sul genere, con un uso straniante dei costumi e delle inquadrature sghembe che appare in contraddizione con l'esigenza (e le velleità) di grande epica d'azione. In questo modo alla fine, il desiderio di un cinema in grado di unire alto e commerciale, classico e moderno, teatrale e computer grafica si infrange proprio sul terreno più determinante, quello del respiro epico.


Fonte: http://www.mymovies.it/film/2011/thor/

Link: Part 1
Link: Part 2
Link: Part 3
Link: Part 4
Link: Part 5
Link: Part 6
Link: Part 7
Link: Part 8
Link: Part 9
Link: Part 10
Link: Part 11
Link: Part 12

domenica 27 novembre 2011

The Pricing of Option and Corporate Liabilities - F. Black and M. Scholes


Link: http://ul.to/luhslfj7

Matlab, Second Edition: A Practical Introduction to Programming and Problem Solving - Stormy Attaway


Assuming no knowledge of programming, this book presents both programming concepts and MATLAB's built-in functions, providing a perfect platform for exploiting MATLAB's extensive capabilities for tackling engineering problems. It starts with programming concepts such as variables, assignments, input/output, and selection statements, moves onto loops and then solves problems using both the 'programming concept' and the 'power of MATLAB' side-by-side. In-depth coverage is given to input/output, a topic that is fundamental to many engineering applications.

Ancillaries available with the text:

Instructor solution manual (available Aug. 1st)
electronic images from the text (available Aug 16th)
m-files (available Aug 1st)
* Presents programming concepts and MATLAB built-in functions side-by-side, giving students the ability to program efficiently and exploit the power of MATLAB to solve problems. * In depth coverage of file input/output, a topic essential for many engineering applications * Systematic, step-by-step approach, building on concepts throughout the book, facilitating easier learning * Sections on 'common pitfalls' and 'programming guidelines' direct students towards best practice

* New to this edition:

More engineering applications help the reader learn Matlab in the context of solving technical problems
New and revised end of chapter problems
Stronger coverage of loops and vectorizing in a new chapter, chapter 5
Updated to reflect current features and functions of the current release of Matlab


Link: http://ul.to/9ndpvmu5

Introduction to Econophysics: Correlations and Complexity in Finance - Rosario N. Mantegna,H. Eugene Stanley



Statistical physics concepts such as stochastic dynamics, short- and long-range correlations, self-similarity and scaling, permit an understanding of the global behavior of economic systems without first having to work out a detailed microscopic description of the system. This pioneering text explores the use of these concepts in the description of financial systems, the dynamic new specialty of econophysics. The authors illustrate the scaling concepts used in probability theory, critical phenomena, and fully-developed turbulent fluids and apply them to financial time series. They also present a new stochastic model that displays several of the statistical properties observed in empirical data. Physicists will find the application of statistical physics concepts to economic systems fascinating. Economists and other financial professionals will benefit from the book's empirical analysis methods and well-formulated theoretical tools that will allow them to describe systems composed of a huge number of interacting subsystems.


Link: http://ul.to/8k7e6yit

Numerical Methods in Finance & Economics A MATLAB based Introduction - Paolo Brandimarte

Numerical Methods in Finance and Economics: A MATLAB-Based Introduction Publisher: Wiley-Interscience | ISBN: 0471745030 | edition 2006 | PDF | 694 pages | 23,9 mb The use of mathematical models and numerical techniques is a practice employed by a growing number of applied mathematicians working on applications in finance. Reflecting this development, Numerical Methods in Finance and Economics: A MATLAB?-Based Introduction, Second Edition bridges the gap between financial theory and computational practice while showing readers how to utilize MATLAB?--the powerful numerical computing environment--for financial applications. The author provides an essential foundation in finance and numerical analysis in addition to background material for students from both engineering and economics perspectives. A wide range of topics is covered, including standard numerical analysis methods, Monte Carlo methods to simulate systems affected by significant uncertainty, and optimization methods to find an optimal set of decisions. If you can not open the ed file, and your Adobe Reader reports on the damaged file, then update your Adobe Reader. Because I have installed Adobe Reader 8.1.1 and ALL my uploaded files open fine in version 8.1.1.


Link: http://ul.to/xu4pmuhz

Quantitative risk management concepts techniques and tools - Alexander J. McNeil, Rüdiger Frey, & Paul Embrechts

The implementation of sound quantitative risk models is a vital concern for all financial institutions, and this trend has accelerated in recent years with regulatory processes such as Basel II. This book provides a comprehensive treatment of the theoretical concepts and modelling techniques of quantitative risk management and equips readers--whether financial risk analysts, actuaries, regulators, or students of quantitative finance--with practical tools to solve real-world problems. The authors cover methods for market, credit, and operational risk modelling; place standard industry approaches on a more formal footing; and describe recent developments that go beyond, and address main deficiencies of, current practice. The book's methodology draws on diverse quantitative disciplines, from mathematical finance through statistics and econometrics to actuarial mathematics. Main concepts discussed include loss distributions, risk measures, and risk aggregation and allocation principles. A main theme is the need to satisfactorily address extreme outcomes and the dependence of key risk drivers. The techniques required derive from multivariate statistical analysis, financial time series modelling, copulas, and extreme value theory. A more technical chapter addresses credit derivatives. Based on courses taught to masters students and professionals, this book is a unique and fundamental reference that is set to become a standard in the field. Reviews: "Quantitative Risk Managment can be highly recommended to anyone looking for an excellent survey of the most important techniques and tools used in this rapidly growing field."--Holger Drees, Risk "This book provides a state-of-the-art discussion of the three main categories of risk in financial markets, market risk, . . . credit risk . . . and operational risk. . . . This is a high level, but well-written treatment, rigorous (sometimes succinct), complete with theorems and proofs."--D.L. McLeish, Short Book Reviews of the International Statistical Institute "Quantitative Risk Management is highly recommended for financial regulators. The statistical and mathematical tools facilitate a better understanding of the strengths and weaknesses of a useful range of advanced risk-management concepts and models, while the focus on aggregate risk enhances the publication's value to banking and insurance supervisors."--Hans Blommestein, The Financial Regulator "A great summary of the latest techniques available within quantitative risk measurement. . . . [I]t is an excellent text to have on the shelf as a reference when your day job covers the whole spectrum of quantitative techniques in risk management."--Financial Engineering News "Alexander McNeil, Rudiger Frey and Paul Embrechts have written a beautiful book. . . . [T]here is no book that can provide the type of rigorous, detailed, well balanced and relevant coverage of quantitative risk management topics that Quantitative Risk Management: Concepts, Techniques, and Tools offers. . . . I believe that this work may become the book on quantitative risk management. . . . [N]o book that I know of can provide better guidance."--Dr. Riccardo Rebonato, Global Association of Risk Professionals (GARP)


Link: http://ul.to/p5qwy43a

Financial Risk Manager Handbook - Philippe Jorion


Link: http://ul.to/2wmtf9x5

Mathematical methods for financial markets - Monique Jeanblanc


Link: http://ul.to/sohobnyr

The Statistical Mechanics of Financial Markets - J. Volt

Link: http://ul.to/m08u19gc

Classical Electrodynamics - Jackson


Book: http://ul.to/4tfiajzj
Solutions: http://ul.to/sgkiat9b

Elementi di Fisica vol.2 Elettromagnetismo e onde - Mazzoldi, Nigro, Voci

Fisica nasce dalla esperienza didattica maturata in anni di insegnamento nei corsi di Fisica generale. Si tratta di un testo pensato per gli studenti e volto ad aiutarli nell'apprendimento mediante uno strumento di studio che indichi con chiarezza le nozioni fondamentali e sia ralmente di guida alla comprensione ed alla risoluzione degli esercizi. Sono stati tuttavia mantenuti nel testo tutti gli argomenti tradizionali, che formano la base culturale della Fisica Generale e che sono di naturale riferimento per molti corsi successivi. Dalla versione integrale del Volume II è stato estrapolato il quaderno Elettromagnetismo pensato per le esigenze dei corsi modulari con numero ridotto di ore, in cui non vengono trattati argomenti di onde.

Link:http://ul.to/otnzb0tn

sabato 26 novembre 2011

In vivo proton MR spectroscopy of the human brain

The advances in magnetic resonance spectroscopy (MRS) have enabled its in vivo application to obtain the images of brains. 1 MRS has the advantage over all other nuclei that it uses exactly the same hardware as used in conventional magnetic resonance imaging (MRI). Proton MRS of the brain gives useful information on the number of different neurological and psychiatric disorders. Such information is important in planning surgical excision or targeting localized radiotherapy. The technique plays an important role in evaluating adult, primary brain tumors. it is used in evaluating brain tumors in response to therapy. It is also heavily used as a research tool to better understand the pathophysiology of neurological disease in vivo and as a means of monitoring effects of treatment.


Link: http://ul.to/y0xxe7k8

Sole24ore 26/11/2011


Link: http://ul.to/ow4wrvzh

Plus24 26/11/2011


Link: http://ul.to/xrg971je

Ministri - Tempi bui

Italia... 2009: "Veramente vivo in tempi bui e non ho nulla di cui preoccuparmi perchè son diventato buio anch'io, ma di notte sono uguale agli altri" ...paese al tracollo, paese allo sbando... crisi su ogni bocca, giretti di parole vuote ma doppiate come direbbe Samuele Bersani.. ed' è questa forse la cosa più grave, esser coscienti della deriva e evitare di arginarla, lasciare solo fluttuare verbi e sostantivi stracolmi di retorica... quando mi diverto bevo!bevo!bevo! quando non mi diverto bevo!bevo! perchè il mio paese beve!beve!beve! perchè gli conviene bere!bere!bere.... I Ministri arrivano da Milano, la capitale dell'industria dell'immagine il nucleo di un nuovo capitalismo imperante (per stare dietro alla coerenza devo sciegliere le marche anche quando ho l'influenza) del fare soldi a tutti i costi del farsi vedere a tutti i costi, epicentro d'un terremoto peninsulare... ma è proprio dal letame che nascon i fiori (De Andrè docet)... hanno dovuto bendarmi perchè vedessi un pò meglio hanno dovuto drogarmi per farmi rimaner sveglio.... i Ministri sono la voce di tutti quelli che ancora una coscenza ce l'hanno (pochi) e questo "Tempi Bui" arrivato dopo quell'esordio ancora acerbo de "I soldi sono finiti" è un'antologia del nostro tempo, quasi un concept... basta uscire di casa e andare a farsi un giro giù in città o accendere la tv e lasciarla vomitare per qualche ora, in tutti i brani c'è realismo crudo e spiazzante, roba che qui non si sentiva da un bel pò... la rabbia dev'essere tramite per un cambiamento che nasca prima in noi stessi e poi si evangelizzi all'esterno, non serve manifestare e urlare slogan invecchiati al momento della verità tanto si tiran tutti indietro, i tempi sono cambiati... e non si può far molto contro i presidenti e comunque posi l'ascia a primavera... ma bisogna resistere evitare di scappare su a Berlino rinforzare le nostre fondamenta il nostro pensiero perchè se "alla gente piace vedere la faccia di Briatore" e se i giornali che la mettono in copertina vendono cazzo sono guaste le basi... non inganniamoci da soli predicando e sperando che prima o poi tutto cambierà perche il futuro è una trappola l'hanno inventato per rincoglionirci e cullarci è il presente il seme del tempo e guardare al passato per capire gli sbagli.... ora pagami non ha senso più chiamarti padrone se son qui e perchè non ho forze per andare altrove... abbandoniamo l'inazione uccidiamo Babbo Natale e scagliamoci con le braccia protese verso questo mondo... Quest'album è un mare di merda in cui specchiarci, quest'album è qualcosa di eccezzionale, quest'album va ascoltato migliaia di volte, da quest'album deve partire sta benedetta rivoluzione... è un manifesto garage punk rock'n'roll... con inserti di canti tradizionali tra un brano e l'altro, radici culturali... come dicevamo prima guardare al passato... evitare proclami e sconfitte in partenza.. e se poi si spegne tutto e rimaniamo a guardarci? Non riusciranno più a contarci a dividerci per classi verrà il tempo di riunirsi annullarsi e sentirsi come gli altri... ma intanto iniziamo a provarci poi ne riparliamo....



Fonte: http://www.debaser.it/recensionidb/ID_26693/Ministri_Tempi_Bui.htm

Link: http://ul.to/4th7zk7f

Ministri - I soldi sono finiti

Fuori moda, molto grezzi, piuttosto immaturi. Poco innovativi. Estranei alle scene trend setter. Assolutamente sensazionali. C’era davvero bisogno dei Ministri. Nessuno si aspettava che da Milano uscisse nuovamente una band del genere. Di quelle che suonano senza atteggiamenti da onanisti sociopatici e si assumono la responsabilità di urlare le cose fuori dalla cameretta, in faccia alla gente. Proprio come negli anni novanta, ma con una credibilità contemporanea assolutamente spiazzante. Questi vanno protetti, aiutati, idolatrati. Sono ancora ingenui ed approssimativi, ma hanno una faccia da culo che non si vedeva da anni. Puri, spontanei, scalmanati e con un talento strepitoso. Power trio chitarra, basso, batteria. Una volta si chiamava rock duro, adesso potrebbe sembrare anacronistico, resta il fatto che si tratta di musica estranea al contesto stilistico ed attitudinale del mondo indie contemporaneo. Qui si parte dagli anni novanta e si fanno piccole incursioni negli anni settanta con credibilità moderna. L’insegnamento degli Afterhours finalmente ripreso senza lagne e rimodulato con stile e consapevolezza. Verrebbe da dire che forse Manuel Agnelli non fosse così bravo a ventanni. Insomma, qui c’è materiale davvero importante e non c’è niente che sappia di vecchio. Chitarre nervose e scomposte, cadenze sincopate, ritornelli e controcanti stralunati. Rabbia ed ispirazione. I Ministri vanno giù dritti. Canzoni che sconfinano in deliri e invettive. Intelligenti, ma non intellettuali. Giocosi, quasi grotteschi, ma con furia iconoclasta. Soprattutto pieni di magnifica presunzione, quella di cui certo rock non può fare a meno. E con tante idee, a cominciare dall’euro contenuto nella copertina del disco e regalato ad ogni acquirente, per poi cantare “I soldi sono finiti”, nervoso sfogo generazionale suonato come avrebbero fatto gli Slipknot se fossero cresciuti ascoltando Rino Gaetano. Ma è tutto il disco a rappresentare una dissertazione sui tempi moderni, costruita sull’alternanza fra puro hard rock e spunto cantautorale. Insomma, intensità e contenuti. E voglia di litigare un po’ con tutti. “La vostra chiesa è fatta di cemento armato, ma forse è il momento che crolli all’improvviso”. Testi giovanili e visionari, che guardano anche a Donatella Rettore e Faust’O, rileggendoli con lo spirito del garage rock ed una potenza melodica che sfiora certo grunge primitivo, con spiccata predisposizione all’apertura pop. Inoltre l’interpretazione di uno shouter come tratto distintivo. Dodici canzoni con qualche incertezza, ma con una scrittura impressionante. Pur se in ambiti artistici completamente diversi, potrebbero occupare il posto che fu dei Verdena e fare addirittura meglio se qualcuno avrà il coraggio di puntare risorse e denaro. Quel denaro su cui i Ministri hanno costruito il concept di un esordio che nel genere non capitava da tempo in Italia.


Fonte: http://www.rockit.it/recensione/6793/ministri-i-soldi-sono-finiti

Link: http://ul.to/a0q7hp6z

Ministri - Fuori

O nasci già morto o ti sorbisci l'inevitabile cliché della maturazione musicale e, dato l'evidente ossimoro, il passaggio sotto la sbarra della maggior età dell'artista è dovuto. Naturalmente vi è un pedaggio da pagare, pedaggio normalmente costituito da un cambio di sound, dalla necessità di sembrare più vecchi, dal farsi crescere la barba e i capelli bianchi e dal darsi un'aria intellettuale, da gente vissuta della serie "il mondo l'ho visto tutto ed è una grande delusione". Bisogna cambiare e/o reinventarsi per essere maturi, perché quello che è stato fatto prima viene sempre considerato un po' insipido, "Qui manca questo, qui quello, ah vabbè ma erano giovani" , insomma al cliché non si sfugge, per conferme chiedere ai Ministri, attesi al casello autostradale con il loro ultimo lavoro Fuori. Il Sole apre il cd e subito martella; grinta e sudore scazzottano con cori orecchiabili; il risultato è un pezzo quadrato che istintivamente fa pensare che i Ministri non siano cambiati di una virgola, neanche il tempo di farsi questa convinzione che Gli alberi prima, con il suo tempo sfasato, e Vestirsi male poi, con la sua chitarra acustica fa venire in mente una foto sbiadita fatta al mare con qualche fotocamera usa e getta, facciano crollare i castelli di carta in via di progettazione. I suoni si fanno più rarefatti e meno limpidi e si inizia soprattutto a far caso alla diverse novità : il rullante spesso si fa elettronico, l'uso massiccio di tastiere, il distorsore impostato spesso sull'off e vari inserti che difficilmente ti saresti aspettato a primo acchito fanno storcere il naso. La città senza fiumi, l'emblema del cambio di rotta, è un pop malinconico pronto a spaccare in due le schiere di fan. Vorrei vederti soffrire è una sorta di colonna sonora di un film che diviene surreale quando la voce di Autelitano canta: "Hai mai chiesto aiuto, te ne sei mai vergognato". Una questione politica è prima straziante e ricca di significato, tanto da farti pensare: "Che diamine stiamo combinando?", e poi disorientante e cattiva quando al minuto 02:26 mostra i muscoli dando una drastica sferzata al beat. È una sirena ad aprire Tutta roba nostra: qui il piano si adagia su un pacato cavalcare di batteria e, quando bisogna far la voce grossa, sono le tastiere a prendere la scena e non la chitarra come forse sarebbe successo qualche anno fa. La polvere sulle vecchie giacche minstriche, viene prima annusata e poi spazzata via da Che cosa ti manca, Mangio la terra e Noi fuori, in cui le luce dei distorsori diventa di nuovo rossa e il sudore torna a scorrere. Il greggio fuoriuscito da La petroliera contamina il pop dei Ministri, facendolo diventare scuro ed introspettivo e, contemporaneamente, collabora a dar vita ad uno dei migliori pezzi dell'album. Quando sembra arrivato il momento di riporre il cd nel cofanetto, dal nulla parte una ghost track di quelle che lasciano il segno, sembra che durante l'album tutta l'energia sia stata volutamente repressa per poi essere liberata in un sol getto, quasi a voler sottolineare che i Ministri, girando e rigirando, restano sempre degli inguaribili rocker. Fuori è un lavoro maledettamente insidioso, pieno di trappole, dopo un primo ascolto lascia l'amaro in bocca, e si rischia di cestinarlo fin troppo frettolosamente: é con gli ascolti che però da il meglio di sé, si iniziano a capire le varie sfaccettature, si inizia a capire che i Ministri non sono cambiati di molto, restano e sono sempre loro. Si capisce che ad essere cambiata é soltanto l'attitudine, più aggressiva una volta, più cantautorale oggi, ma lo spirito guerrigliero è sempre lo stesso, l'ispirazione poetica di Dragogna è sempre la stessa e la frustrazione generazionale resta la stessa: qui, vengono però riproposte in tinte più malinconiche, una malinconia che funziona da collante per tutto il cd e che lascia un piccolo solco ad ogni ascolto, da riempire immedesimandosi nel cd e riversando le proprie storie nelle parole di ogni singola canzone. Maturazione o meno, i Ministri convincono.


Fonte: http://delrock.it/album/2010/ministri-fuori.php

Link: http://ul.to/xiq3tsru

Ministri - La piazza

Nel 2008 i Ministri incidono La piazza EP, disco che vedrà la luce il 6 Giugno 2008 sotto Universal e contenente 4 brani che mantengono la verve pungente nei testi e l'impatto sonoro degli strumenti, anche se acquisiscono un timbro più melodico e meno distorto. Dall'EP viene estratto il video di Diritto al tetto che, diretto da Davide Fois, dai primi di Giugno viene trasmesso su MTV e All Music. Alla fine dell'estate 2008 compare sul loro MySpace anche il video de La Piazza, diretto dal regista Danxzen. La canzone "Diritto al tetto" verrà anche inclusa nel secondo album,Tempi Bui. Personalmente lo ritengo un ottimo EP,contiene le mie due canzoni preferite della band,La piazza e Diritto al tetto,e rivela essere un ottimo antipasto per i fan in attesa del secondo album.


Fonte: http://officialforumgreendayitaly.forumcommunity.net/?t=39730419

Link: http://ul.to/63kg9kst

giovedì 24 novembre 2011

Adobe Photoshop CS6 13.0 Pre Release

While in early beta stages, Adobe appears to be working on a new, darker interface for the next version of Photoshop that resembles Pixelmator. In addition to the new appearance (which in beta stage at least, offers an option to revert to the existing platinum appearance), Photoshop will feature new 3D tools, healing brush and red-eye reduction enhancements, and a perspective cropping tool. AppleInsider has more details and screenshots here. A long-time complaint about the Creative Suite upgrades is the frequency with which the upgrades arrive (every 18 months for the last dozen years or so). I don’t agree with those complaints, but Adobe is doing their best to address the situation. The entire Creative Suite is now on an annual development cycle, with major upgrades occurring in even years, and minor updates in odd years. Creative Suite 5 was a major upgrade released in 2010, and CS 5.5 (a relatively minor update) in 2011. So you can expect another major upgrade about early-to-mid 2012 if they keep with the plan. While this new schedule is actually more frequent, there is a good reason. Adobe plans to work on major updates for every other release, and use the in between release for fixes and features that can be quickly added to address changes in technology. In addition, Adobe plans to release the upgrades and updates mid-year annually, so we can better plan our purchases. Adobe has also announced that all major languages will be released at once. This is huge for those outside of North America. In the past, various languages took weeks or even months to catch up. And now the bad news Adobe recently announced at their MAX Conference that a new upgrade policy will be in effect moving forward. Along with their Adobe Creative Cloud offering ($50 per month subscription plan for CS applications), users who wish to keep their normal license and upgrade to Creative Suite 6, must already own CS5 or CS5.5. That means users of previous versions will have to pay two upgrade fees in order to get CS6. For customers who prefer to remain on the current licensing model, we will continue to offer our individual point products and Adobe Creative Suite editions as perpetual licenses. With regards to upgrades, we are changing our policy for perpetual license customers. In order to qualify for upgrade pricing when CS6 releases, customers will need to be on the latest version of our software (either CS5 or CS5.5 editions). If our customers are not yet on those versions, we’re offering a 20% discount through December 31, 2011 which will qualify them for upgrade pricing when we release CS6. Yeah, that’s not going to go over well with many users!


Fonte: http://www.thegraphicmac.com/adobe-photoshop-cs6-to-bring-new-interface-upgrade-policy

Link: Part 1
Link: Part 2
Link: Part 3

Roxio Toast Titanium 10.0

MASTERIZZAZIONE Possibilità di trascinare, rilasciare e masterizzare Toast 10 Titanium è uno strumento efficiente ed efficace per masterizzare musica, video, foto e file di dati su CD, DVD o Blu-ray, su Mac e PC. Offre anche la possibilità di suddividere ampi progetti su più dischi. Tutti i file a portata di mano Toast 10 include un pratico browser media per sfogliare i file, filtri per i dati, ricerca Spotlight, Aperture e accesso alla libreria iLife. Condivisione su Mac e PC Create dischi ibridi con contenuto unico su Mac o PC, fra cui icone personalizzate, immagini per lo sfondo e dischi che si avviano automaticamente su PC. Questo significa inoltre che è possibile masterizzare i dati che sono leggibili sia da Windows che da Mac OS X. Ricerche facili, recupero veloce Catalogate automaticamente i dischi mentre masterizzate; le relative miniature di foto salvate sul vostro computer vi consentono con facilità di visualizzare in anteprima i contenuti dei vostri dischi e trovare qualsiasi file o foto senza il disco nell'unità. Sincronizzazione intelligente delle cartelle Sincronizzate le cartelle in maniera bidirezionale fra diversi computer, volumi di rete o dischi rigidi esterni. COPIA Copiate i dischi con un semplice clic Create copie esatte di CD, DVD e Blu-ray, nonché CD audio**, con un semplice clic. Compilation personalizzate su DVD Create compilation personalizzate su DVD con un massimo di 4 ore di DVD video su un unico disco. Scegliete i singoli film DVD, con l'audio e le lingue che desiderate massimizzando al contempo lo spazio su disco disponibile e la qualità video. Copia di DVD semplice e pratica Copiate DVD non crittografati, file di immagine del disco e cartelle VIDEO_TS da un disco rigido con il massimo controllo. AUDIO Acquisizione automatica di musica Se il vostro Mac può riprodurlo, voi potete registrarlo. Acquisite sul vostro Mac qualsiasi contenuto audio in streaming da Internet. Dividete l'audio in tracce, identificatele e contrassegnatele in maniera automatica, quindi aggiungetele alla vostra libreria iTunes. Denominazione automatica dei brani La tecnologia esclusiva di Toast 10 di riconoscimento audio identifica e contrassegna le tracce sconosciute con le informazioni relative all'artista, al titolo e al genere. Invece di preoccuparvi di digitare le informazioni, godetevi la musica. CD di audiolibri sul vostro iPod Convertite CD di audiolibri completi di capitoli singoli e funzione di pausa/ripresa per una facile riproduzione su iPod, iPhone e altri lettori portatili. VIDEO Video su Web sempre e ovunque Salvate i video in streaming dai vostri siti Web preferiti e masterizzateli su DVD per guardarli sulla vostra TV con maxi schermo. Oppure, convertite facilmente i video su Web in altri formati per riprodurli su dispositivi portatili di vostra scelta quali iPod touch e iPhone. Programmi TV in streaming Riproducete in streaming le vostre registrazioni EyeTV o altri file video dal vostro Mac su iPhone e iPod touch in Internet. Ordinate, cercate e navigate tra i vostri programmi TV in maniera facile e pratica. Toast vi avvertirà per e-mail appena sono disponibili nuovi programmi per lo streaming. Bellissimi menu DVD Toast 10 comprende oltre 20 nuovi sorprendenti stili per i menu dei dischi DVD e Blu-ray per tutte le occasioni, in versione a schermo totale o panoramico.


Fonte: http://www.compulab.info/Software/Altre%20Marche/Roxio/toast10

Link: Part 1
Link: Part 2

mercoledì 23 novembre 2011

Everest Ultimate Edition 4.60.1500

EVEREST Ultimate Edition is a complete PC diagnostics software utility that assists you while installing, optimizing or troubleshooting your computer by providing all the information you can think of about your system – from hardware devices and installed drivers to operating system security and stability metrics. More than just system information, EVEREST Ultimate Edition also offers comprehensive benchmarking and hardware monitoring capabilities with real-time reporting. Leverage these powerful tools to compare your computer’s performance to other computers and prevent overheating, power issues and hardware failures. Designed for ease of use, EVEREST Ultimate Edition is intuitive even for the most novice computer users but also comes fully equipped with the functionalities that professionals need. Do like many others before you and try the ultimate PC diagnostics tool today!


Fonte: http://www.lavalys.com/products/everest-pc-diagnostics/

Link: http://www.filesonic.com/file/3990671594

Money 4.1

Jumsoft (http://www.jumsoft.com) has upgraded Money, its finance and budgeting application for Mac OS X, to version 4. It requires Mac OS X 10.6 or higher and is available for US$18.99 until July 31. Money provides small businesses and home users with a tool to track their finances. Among other features, version 4 features a redesigned interface, allows direct downloads from banks, and institutes smart importing rules and a document-based system that allows multiple users to work with a single copy of the application. Jumsoft General Manager lgirdas Unguvaitis says Money 4 provides a flexible way of recording financial transactions in multiple types of accounts: cash, bank, credit card, loan, investment, and asset. With Money 4, users can create a budget plan and monitor the actual outcome. The Portfolio feature displays a view of investments. Money 4 is available from the Jumsoft website and the Mac App Store in the Finance category. A free trial version is available from the Jumsoft site.


Fonte: http://www.mactech.com/2011/06/29/jumsoft-releases-money-4-mac-os-x
Link: http://www.fileserve.com/file/7WMmkcB

Californication - Prima stagione

Nelle sale con X-Files: Voglio Crederci, in TV con Californication. Riflettori puntati su David Duchovny, l’ex agente Mulder, ora nei panni (per lo più fascianti boxerini grigio-neri…) di Hank Moody, scrittore caduto in disgrazia, sentimentale e professionale. Arriva su Italia 1 la serie Showtime che farebbe arrossire persino la sfacciata Samantha Jones di Sex and the City. Ogni sceneggiatore che si rispetti sa che esiste una regola fondamentale da osservare per rendere più accattivante l’inizio di una storia: mai mettere in bocca ai personaggi la propria vita, a meno che non si tratti di voice over, ma lasciare che siano i fatti a raccontare e a condurre per mano lo spettatore nell’universo narrato. Se Californication fosse stato una “costola” di Grey’s Anatomy, probabilmente sarebbe iniziato così: “Mi chiamo Hank Moody, sono uno scrittore e sono arrivato in questo schifo di città (Los Angeles) per seguire il melenso adattamento cinematografico del mio ultimo romanzo. Ma il mio ego smisurato ha preso il sopravvento e Karen, la mia quasi moglie, mi ha abbandonato per un noiosissimo compagno che ha preso il posto del padre nell’educazione di Becca, musicista in erba in piena crisi puberale. Da allora sotto le mie lenzuola c’è più traffico che nel centro di Shanghai nell’ora di punta”. Ma fortunatamente esistono molti modi per raccontare una stessa storia… Ecco allora che Californication ha inizio con un sogno (e questa scena basterebbe per giustificare il passaggio dell’intera serie nella “terza” serata dei palinsesti italiani!): Hank entra in chiesa, spegne la sigaretta nell’acqua santa (gesto non di provocazione, ma di indifferente nonchalance) e si prepara per un discorsetto “a tu per tu” con Dio, reo di non assecondare il suo talento, avendolo privato dell’ispirazione creativa indispensabile all’artista. Ma “l’ispirazione” giunge prontamente dalla bocca di una generosa suora, intenta non proprio a benedire il peccatore con parole di pentimento e assoluzione, quanto piuttosto ben disposta a prestargli conforto con quello che gli americani chiamano - con espressione eufemistica e colorita insieme - “lavoretto di fiato”. Crisi dello scrittore ninfomane. Primo Atto. Segue scena di sesso con tanto di indicazioni su come scovare il clitoride di una donna. Hank arriva trafelato (e senza pantaloni) all’appuntamento con Karen e Becca. Tornato a casa con l’adolescente figliola, i due discutono se arricchire la propria cultura cinematografica con Yellow Submarine o se darla vinta, ancora una volta, a “quel figo di Johnny Depp”, pirata caraibico nel film-saga tratto da un’attrazione disneyana. Vince Depp, naturalmente. Entrata in stanza, Becca trova una donna nuda nel letto del padre, non la stessa di pochi minuti prima ovviamente: altro giro, altra corsa (le giostre disneyane insegnano). La nuova "corsa" è la mogliettina adultera del regista che ha trasformato l’ultimo romanzo di Moody in un osceno filmetto (Tom & Katie Starring) intitolato Quella pazza piccola cosa chiamata amore. L’ego dello scrittore consuma, sadico, la sua vendetta. Atto Secondo. Hank e Karen discutono a causa del pessimo esempio paterno. Partono rivendicazioni a catena. Lei non vuole stare più con uomo "così narcisista da cercare se stesso su Google" (mai espressione fu più felice nel celebrare la sindrome da Web 2.0!). Lui: “E’ colpa tua che mi hai tradito”. Lei: “Non ti ho tradito”. Lui: “In quale universo scoparsi un altro quando si è sposati non è tradire?” Lei: “Nello stesso universo in cui io e te non siamo mai stati sposati”. Terzo Atto: l’eterno Peter Pan perde l’amore perché fugge dagli impegni e dalle responsabilità della coppia. Seguono 2 incontri: con l’amico-agente Charlie (l’Evan Handler, avvocato divorzista e marito di Charlotte in Sex and the City) e con la provocante Mia (la piccola Gracy Sheffield de La Tata), figlia sedicenne dell’attuale compagno di Karen. Peccato che Hank ignori entrambi i dettagli (la minore età e i legami parentali di lei). Charlie offre al suo assistito di risollevarsi dal torpore esistenziale scrivendo un blog per Hell-A Magazine (divertente gioco di parole con L.A.: città degli angeli/città infernale). Hank pronuncia sbigottito la parola “blooog”, facendola assomigliare più ad un onomatopeico suono di disgusto. Mia gli regala amplesso con pugno, scena cult della serie. Summa citazionista dell’universo televisivo dell’ultimo decennio, Californication approda finalmente su Italia 1: dodici divertenti serate hot che scandagliano il tema del sesso con toni espliciti alla Sex and the City, alleggerendolo, però, con situazioni paradossali e gag dalla risata assicurata (un po’ meno dal pessimo doppiaggio italiano) e privandolo al contempo delle atmosfere intimiste della serie HBO. Preparatevi, perchè da queste prime battute sembrano esserci tutte le premesse per dare un bello scossone alla pudicizia del pubblico della TV generalista!


Fonte: http://www.nonsolocinema.com/Californication-prima-stagione_12486.html

1x01 - Sesso e letteratura
1x02 - Invito a cena con diletto
1x03 - Quadri giusti e cani sbagliati
1x04 - Serata per amanti
1x05 - Cosa può fare la lingua
1x06 - L'assenzio scalda il cuore
1x07 - Ragazze, pausa
1x08 - Figlio della California
1x09 - Lurido lucro!
1x10 - Triangolo diabolico
1x11 - Cambia pagina
1x12 - L'ultimo valzer

martedì 22 novembre 2011

Captain America: Il primo vendicatore

Il giovane Steve Rogers farebbe di tutto per arruolarsi: scioccato da ciò che i nazisti stanno facendo in Europa, non sopporta di starsene con le mani in mano. La sua costituzione fragile, l’asma, l’altezza tutt’altro che idonea, però, fanno sì che venga rispedito al mittente ad ogni tentativo. Finché un giorno, un uomo di stato, il dottor Abraham Erskine, s’interessa a lui e gli propone di sottoporsi alla sperimentazione di un siero che ne farà il primo super soldato dell’esercito a stelle e strisce. Rogers, dunque, subisce una straordinaria trasformazione, ma sarà solo dopo un passaggio per le fila dello show-business (e cioè solo dopo aver indossato una calzamaglia) a divenire davvero Captain America. Il protagonista aveva un appuntamento -lo ricorda spesso il testo del film-, ma è in ritardo. Tanti altri supereroi, tutti più giovani anagraficamente, hanno occupato preventivamente i nostri spazi di capienza e non è peccato ammettere che si fa leggermente fatica a fare posto anche a lui. Occorre però aggiungere, immediatamente, che quel posto Captain America se lo guadagna, con un’entrata in scena scoppiettante. Sulla lunga distanza (124 minuti) ha poi un declino, d’altronde non vola e probabilmente in termini di sceneggiatura gli è stato chiesto troppo, ma la prima parte del suo “biopic” ha un carattere cinematografico notevole. Mentre scorrono sullo schermo le immagini degli anni ’40, con i ragazzi in uniforme al luna park, scorrono parallele nella mente quelle dei film americani che hanno raccontato quegli anni ben prima di Johnston, la propaganda cartacea e radiofonica, i cinegiornali: l’approdo al fumetto è sottile e obbligato. L’icona dello zio Sam, con quel dito puntato che diviene poi il dito di Stanley Tucci e trasforma uno scarto in un leader, come in un Giudizio Universale pop art collega con grande efficacia ed immediatezza visiva lo spirito degli Stati Uniti con il piccolo eroe di un film, chiudendo un cerchio immaginario ma assai reale. Captain America non ha superpoteri (ha una super arma, lo scudo) ma non è certo un personaggio che va per il sottile: Super buono –perché il siero esaspera il carattere di partenza e Steve Rogers è un bravo ragazzo- è nato per combattere il Male estremo, e cioè la follia nazista, con la stessa logica ma ribaltata di segno (la perfezione fisica scientificamente acquisita, l’ideale superomistico). La bellezza del film di Joe Johnston è quella, in questo contesto tutto di maiuscole, di non perdere mai di vista il ragazzino del prologo: sotto i muscoli di Chris Evans, già torcia umana, il film ritrova sempre l’ingenuità, il senso di smarrimento e il coraggio testardo del personaggio delle origini, persino potenziate. Il resto è noia. Fatta eccezione, in alcune scene, per il duo di cattivoni da cartoon formato da Hugo Weaving e Toby Jones, e soprattutto per Tommy Lee Jones, folgorante scettico, vero macho del film.


Fonte: http://www.mymovies.it/film/2011/captainamericathefirstavenger/
Link: Part 1
Link: Part 2
Link: Part 3
Link: Part 4

lunedì 21 novembre 2011

This is England

Inghilterra 1983. Shaun è un dodicenne spesso irriso dai compagni di classe. Al momento delle vacanze estive il ragazzino entra a far parte di un gruppo di skinhead, che lo prendono sotto la loro ala protettiva. In questo paesino della provincia inglese Shaun crescerà con i nuovi amici, tra Dr. Martens e contraddizioni, in un periodo difficile per la nazione coinvolta nella guerra delle Falkland. Lo sguardo autobiografico del regista Shane Meadows sull'Inghilterra di inizio anni '80 è dolce e amaro. Traspare l'amore per la propria terra, manifestato con le musiche coinvolgenti dell'epoca e i tipici luoghi comuni della gioventù britannica, e si percepisce una forte critica a un paese che lo delude, perchè si cresce e si diventa adulti senza grosse prospettive. Shaun, interpretato dal bravissimo Turgoose, conosce già il dolore, toccato con la morte del padre nel conflitto con l'Argentina, i suoi occhi, tuttavia, comunicano speranza, vitalità, tipici di un'esistenza appena iniziata. Nel suo gruppo, vestito con la "divisa" (Dr. Martens, camicia a quadri, bretelle e testa rasata) convivono inizialmente giovani con la necessità di ideali, che compiono ragazzate e che si divertono come molti coetanei. È l'arrivo dell'elemento disturbante Combo (Stephen Graham) a innescare la bomba a orologeria, e una spirale razzista e violenta. Il tic-tac del timer che conduce all'esplosione finale, è il rapido percorso di crescita del piccolo Shaun che, in seguito all'atto scellerato di Combo (che impersona il fascino del Male), compie il suo primo atto di volontà, di fronte all'immensa distesa di acqua salata.


Fonte: http://www.mymovies.it/film/2006/thisisengland/
Link: Part 1
Link: Part 2

London Boulevard

Mitchell è appena uscito di prigione dove ha scontato tre anni per aggressione aggravata. Non ha alcuna intenzione di tornarci ma i suoi ex compagni del mondo del crimine fanno di tutto perché riprenda le vecchie imprese. C’è però un’occasione che potrebbe tenerlo lontano dai guai. Riceve infatti l’incarico di proteggere una giovane attrice, Charlotte, che, al top del successo e con un marito tanto ricco quanto distante, ha deciso di lasciare il mondo del cinema. I paparazzi stazionano in massa dinanzi alla sua porta così come un boss del crimine, Gant, e i suoi accoliti assediano Mitchell. William Monahan, vincitore di un Oscar per la sceneggiatura di The Departed scrive e dirige un film che riassume i pregi e i difetti dell’opera prima di uno sceneggiatore di qualità. Si sente cioè nella sua scrittura il bisogno (quasi l’impellente necessità) di riferimenti ‘alti’. A partire dal titolo che esplicitamente ci rimanda a quel Sunset Boulevard (per noi italiani Viale del tramonto) di cui ricalca in parte il plot di base e proseguendo con una citazione da Rilke dal sapore quasi godardiano. Monahan però non vuole girare un film d’essai anche se ha la consapevolezza di avere a disposizione un attore come Colin Farrell capace quando vuole (e ce lo ha dimostrato ad esempio in In Bruges) di trasformare con uno sguardo in tralice un crime movie in un percorso esistenziale più complesso di quanto la stessa sceneggiatura non preveda. Perché lo script di Monahan ripropone tipologie narrative già viste ma lo fa immergendole in un clima di ineluttabilità dettata da un fato che ne trasforma il segno sullo sfondo di una Londra fotografata in modo originale. Nel boss abusato e spietato sottolineato dall’invadente fisicità di Ray Winstone o nell’ex attore che ritrova un proprio ruolo nel momento in cui impugna una pistola, affidato alla rabbia implosa di David Thewlis, sa di trovare i propri punti di forza. Così come è consapevole (e lo è anche l’attrice) del ruolo affidato a Keira Knightley. Su questa sorta di vampira nevrotica che si rinchiude nella penombra di una casa per sfuggire alla luce dei flash dei fotografi il film sembra inizialmente voler costruire buona parte delle proprie chance. Progressivamente invece il personaggio si riduce a quello che la stessa Charlotte affermerà in relazione alla presenza delle attrici in un film: far risaltare le doti del protagonista maschile. Sarà Farrell a dominare la scena in un ruolo distante anni luce dall’Alexander di stoniana memoria e forse proprio per questo tra i più riusciti.


Fonte: http://www.mymovies.it/film/2010/londonboulevard/
Link: Part 1
Link: Part 2
Link: Part 3
Link: Part 4

mercoledì 16 novembre 2011

In viaggio con una rockstar

Aaron Green è un impiegato della M&A Records il cui Chief Executive Sergio Roma cerca un evento che faccia rumore nel mondo della musica. Aaron suggerisce che, trattandosi del decimo anniversario di un album che fece scandalo si potrebbe andare a cercarne l'autore e realizzare un concerto. Si tratta di Aldous Snow, rockstar trasgressiva di cui Roma si fida poco ma decide comunque di tentare. Chi dovrà andarlo a prendere a Londra e portarlo prima a New York per un'apparizione tv e poi al Greek Theatre a Los Angeles sarà Aaron. Con pochissimo tempo a disposizione e con un soggetto molto, molto difficile da gestire. Nicholas Stoller deve avere fatto una scommessa con se stesso: riuscire a far sì che Russell Brand (che aveva già avuto come coprotagonista molto più contenuto in Non mi scaricare, film che qui omaggia con una clip, ovviamente riferendosi al titolo originale che è Forgetting Sarah Marshall) recitasse se stesso senza inibizione alcuna. Perché se si va a leggere la biografia dell'attore ci si accorge che tra lui e Aldous Snow ci sono molti meno dei classici sei gradi di separazione. Brand si è messo a totale disposizione realizzando al contempo un ritratto ironico ma anche realistico delle sregolatezze di una rockstar. Stoller (che ha Apatow come produttore) sa però bene che sopra le righe bisogna saperci andare e per farlo (spingendo anche in più di un'occasione sul pedale della volgarità) si ha bisogno di un contrappeso in grado di affrontare le situazioni più scabrose con il massimo della leggerezza. Lo trova in Jonah Hill che, ancora una volta, dimostra come si possa recitare il ruolo della ‘vittima' senza sfociare inevitabilmente nel grottesco. Aaron ha avuto l'idea giusta con il boss sbagliato che ora pretende da lui l'impossibile (sottolineato da un counter a tutto schermo che ogni tanto ci ricorda il tempo a disposizione come nel più classico dei thriller). Dovrà infilarsi in una kermesse che rischierà di fargli perdere anche l'affetto della sua compagna. Tutto ciò però per conseguire un risultato che non sarà solo esteriore. Perché aiutare indirettamente qualcuno ad avvertire ciò che cova sotto la cenere dell'esibizionismo può essere una buona azione. Jonah/Aaron con Brand/Aldous questa buona azione la porta a termine. Riuscendo anche a divertire.


Fonte: http://www.mymovies.it/film/2010/inviaggioconunarockstar/
Link: Part 1
Link: Part 2
Link: Part 3
Link: Part 4

venerdì 11 novembre 2011

Entropy


Entropy è una applicazione facile e molto versatile, in grado di creare, modificare ed estrarre un gran numero di formati di archiviazione; in più quest'oggi la potremo ottenere con il 50% di sconto sul suo prezzo normale.
Le applicazioni che gestiscono i vari formati di archiviazione sono davvero molteplici, ma Entropy la più avanzata e la più completa aplicazione (così dicono gli sviluppatori) in grado di creare, modificare ed estrarre un grandissimo numero di questi formati oggi presenti sul web. Ecco alcune delle sue caratteristiche:

Permette di estrarre un intero archivio od anche solo singoli file all'interno di questo;
Permette di visualizzare il contenuto di un archivio istantaneamente senza estrarlo;
Permette di creare nuovi archivi (compresi gli archivi multi-volume);
Modifica gli archivi esistenti;
Crittografia AES-256 per rendere sicuri i nostri archivi;
Dotato di un proprio motore per la ricerca all'interno degli archivi;
Filtro per i file non necessari (come. DS_Store).
Questo è invece il lungo elenco dei formati di archiviazione supportati:







L'applicazione è in grado di creare, modificare ed estrarre archivi nei formati evidenziati col colore verde mente per gli altri supporta la sola estrazione.




Fonte: http://www.slidetomac.com/entropy-e-la-gestione-avanzata-degli-archivi-sul-mac-oggi-in-offerta-su-macupdate-promo-19227.html


Link: http://www.fileserve.com/file/M9eBrTg

P.s: il programma vi chiederà di effettuare gli aggiornamenti, ignoratelo ;)